Il responso è chiaro: rispetto ai saldi estivi 2011, si riscontra un calo del 13 per cento, con uno scontrino medio di 81 euro, spesi principalmente per capi estivi come polo, t-shirt, bermuda, costumi e moda mare, sandali e ciabatte. «E la situazione cittadina – come conferma Nino Messina, presidente di Confcommercio Messina – è perfettamente in linea con i trend regionali e nazionali.
Molte ombre e poche luci e anche se questi saldi c o m i nciati lo scorso 7 luglio e che si concluderanno a metà del mese di settembre – hanno comunque permesso di movimentare una situazione abbastanza stagnante soprattutto durante il mese di giugno dove tasse e Imu hanno praticamente assorbito tutte le finanze dei messinesi, certo non sono serviti a risollevare in maniera incisiva le vendite degli esercizi commerciali della città. Più gente si è vista nei negozi che da subito hanno deciso di praticare percentuali di sconto molto alte, dal 50 al 70 per cento, che ancora adesso vengono comunque frequentati dai messinesi che approfittano dell’occasione, ma sempre più con moderazione rispetto al passato. Certo i saldi rappresentano comunque una bella tentazione, soprattutto per concedersi delle cose che altrimenti non potrebbero trovare posto negli armadi dei messinesi, però è un dato di fatto che con la crisi sono cambiate le abitudini all’acquisto pure in tempi di svendite e promozioni.
Ampio articolo a pagina 31 del nostro quotidiano
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