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Tutti contro Terna
"Ascoltateci"

elettrodotto

Sindaci e comitati della zona tirrenica uniti per opporsi al progetto dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi progettato da Terna. Insieme si sono ritrovati questa mattina nell’aula consiliare della Provincia regionale per lanciare un segnale chiaro all’operatore: non si può andare avanti senza ascoltare il territorio. Le associazioni aderenti al Coordinamento ambientale “Tutela del Tirreno” hanno chiesto alla deputazione messinese all’Ars (presenti Ardizzone e Rinaldi) di intervenire per bloccare Terna, ricordando che nonostante il rigetto di una istanza cautelare, senza attendere l’esito dei ricorsi discussi al Tar del Lazio e senza rispondere alle richieste avanzate dalla Provincia, la società che si occupa della trasmissione dell’energia elettrica è pronta ad avviare i lavori. I sindaci di Torregrotta, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Villafranca, Condrò,  San Pier Niceto e Valdina, dal canto loro, hanno sostenuto in modo compatto la protesta, invitando Terna a rivedere la propria posizione rispetto al progetto esecutivo già presentato al Ministero. Non diversa la posizione dell’amministrazione provinciale, che attraverso il vicepresidente ed assessore all’Ambiente, Carmelo Torre, ha reso nota la contrarietà di palazzo dei Leoni alla “fuga in avanti” dell’operatore, reo di non avere atteso gli esiti della relazione sull’interramento dei cavi e degli studi sull’impatto dell’opera predisposti dagli enti locali.
Pietro Vicentini, responsabile unità Concertazione TERNA: “Dal consiglio provinciale aperto dello scorso febbraio, in maniera condivisa, è stato aperto un confronto efficace attraverso il quale potere porre un rimedio alle criticità. Abbiamo perso un po’ di tempo perché quel confronto tecnico non è mai partito. Oggi abbiamo parlato solo delle soluzioni: interrare, passare per mare, montagne, colline. Ma non ci siamo fermati in maniera abbastanza attenta per dare una dimensione al problema. Terna ritiene di avere fatto un buon progetto, il migliore che potesse fare, con un iter che rispetto ad altri ha seguito una maturazione partecipata che è durata due anni. Attendiamo l’ok al progetto esecutivo e con le autorizzazioni potremo andare avanti. Ci sono tutte la garanzie per la salvaguardia della salute. Se ci sono carenze prendiamo le informazioni e affrontiamo questi problemi. Ma bisogna passare da una fase politica ad una più pratica”.

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