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La Sicilia è sempre in fiamme

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La Sicilia arroventata da "Nerone" va in cenere con gli incendi, appiccati con abilità, che nell'ultima settimana hanno distrutto centinaia di ettari di boschi, macchia mediterranea, coltivazioni e vigneti, che hanno seminato il panico tra i turisti di diverse località marinare trapanesi bruciando ampie porzioni della riserva dello Zingaro paradiso naturalistico che si affaccia sul mare da Castellammare del Golfo a San Vito Lo Capo, oltre al rogo che per otto giorni ha fatti sollevare fiamme e fumi velenosi dalla discarica dei rifiuti di Palermo a Bellolampo.
Oggi un uomo di 81 anni è rimasto ustionato dalle fiamme divampate in contrada Campanella a Frigintini, nel comune di Modica (Ragusa). L'anziano è stato soccorso dal "118" e ricoverato - ha la prognosi riservata - nell'ospedale Cannizzaro a Catania. Un operaio forestale Luigi Truglio è stato salvato dopo essere precipitato in un burrone mentre tentava di spegnere un incendio che da due giorni divampa a Pietrasanta, nel comune di Librizzi (Messina). Stamani a Castronovo di Sicilia si sono svolti i funerali del suo collega Francesco Pizzuto, 42 anni, morto sabato scorso mentre partecipava alle operazioni di spegnimento di un rogo nel paesino palermitano. Ma non solo la Sicilia è devastata dalle fiamme. Un incendio ha devastato la collina Roio, dove sorge una pineta all'Aquila, in Abruzzo. Sono state sgomberate diverse abitazioni mentre forestale, vigili del fuoco e velivoli anticendio lavorano da ore per spegnere le fiamme. Complessivamente sono stati 46 gli incendi su cui sono intervenuti i Canadair e gli elicotteri della flotta dello Stato: un numero che rappresenta il picco stagionale di richieste giunte al Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione Civile. Delle 46 richieste, 26 sono arrivate dalla Sicilia. Seguono Lazio e Campania (5), Basilicata (4), Calabria e Puglia (2), Sardegna e Abruzzo (1). "Visto l'alto numero di incendi non è stato possibile garantire, per il momento, l'invio dei mezzi aerei su alcuni incendi", dice il Dipartimento.
Ed è proprio la Sicilia la regione che subisce maggiormente il martirio delle fiamme. Una ventina di roghi hanno tenuto impegnati - e continuano - vigili del fuoco, forestale protezione civile a Castronovo di Sicilia, Monreale, Aliminusa, Borgetto, Altofonte, Geraci Siculo, Castelbuono e Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo. Nel messinese, mezzi aerei sono in azione a Sant'Angelo di Brolo, a Santa Lucia del Mela e a Mistretta. In provincia di Siracusa, le fiamme sono divampate ad Avola, mentre alle falde dell'Etna preoccupa il fronte del fuoco a Linguaglossa. Proprio nel comune catanese carabinieri e vigii del fuoco hanno salvato un gruppo scout di Nicosia (Enna) composto di 30 bambini di età compresa tra i sei e gli otto anni e le sei guide che li accompagnavano prima che le fiamme di un incendio potessero circondare il rifugio nel quale erano ospitati, 'Piana dell'Arrigò, già invaso dal fumo. Nel trapanese la riserva dello Zingaro rimane chiusa perché i vigili del fuoco stanno ancora operando per spegnere l'incendio divampato sabato notte e che si è esteso da Scopello a San Vito Lo Capo, bruciando ettari di territorio anche a Makari e Castelluzzo e a Valderice dove le linee telefoniche sono andate in tilt. I turisti sgomberati ieri sono rientrati nel villaggio di Calampiso e nelle abitazioni a ridosso della riserva, nei pressi di Scopello, dopo una notte da incubo terrorizzati dalle fiamme che vedevano a poche centinaia di metri dai centri abitati e poi costretti a dormire nel piazzale di una scuola a San Vito per il caldo asfissiante nelle sale interne.
Il sindaco della perla marinara trapanese, Matteo Rizzo, polemicamente ha detto: "La riserva dello Zingaro è andata in fumo. Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale. Non sono intervenuti i Canadair". Ma il dipartimento della protezione civile ha ribattuto: "Non è vero che l'incendio allo Zingaro sia stato trascurato dalla flotta di Stato. Abbiamo risposto con la consueta celerità a tutte le richieste pervenute, nei limiti della disponibilità degli assetti in quel momento impegnati in Italia". E mentre il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dice che dietro il rogo appiccato nella discarica di Bellolampo "potrebbero esserci interessi criminali", si sposta sulla gestione dell'emergenza l'indagine della Procura del capoluogo siciliano sul rogo che ha oscurato con una nube avvelenata alcuni quartieri palermitani per giorni. I pm, che hanno aperto un'inchiesta per incendio a carico di ignoti, vogliono accertare chi, tra l'Arpa e l'Asp, avrebbe dovuto monitorare la qualità dell'aria nelle zone vicine al sito subito dopo che le fiamme sono divampate, e tenere sotto controllo la situazione. Domani pomeriggio, il governo terrà una informativa alla Camera sull'incendio nella discarica palermitana. (ANSA).

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