Sette condanne, un’assoluzione e tre prescrizioni sono state decise al termine del processo di primo grado dell’operazione “Oro Grigio”, avviata nel 2006, e scaturita dall'inchiesta sulle presunte tangenti legate alla speculazione edilizia sul Torrente Trapani. Per l'accusa esisteva un comitato d'affari che ottenné le autorizzazioni per realizzare un complesso edilizio, il Green Park. I giudici della prima sezione penale del tribunale hanno condannato a 4 anni e mezzo di reclusione, per corruzione, l’ex presidente del consiglio comunale di Messina, Umberto Bonanno, l’avvocato Giuseppe Fortino ed il funzionario comunale Antonino Ponzio. Per lo stesso reato condannati a due anni e mezzo di reclusione il costruttore barcellonese Giovanni Arlotta, i soci Giovanni e Santi Magazzù ed Antonino Smidile. I giudici hanno assolto dai reati di associazione a delinquere e falso Bonanno, Fortino e Ponzio e da tutti i capi d’imputazione Salvatore Arlotta, figlio del costruttore Giovanni.
Dichiarato il non doversi procedere per prescrizione per i funzionari regionali Rosa Anna Liggio, Giuseppe Giacalone e Cesare Antonino Capitti anche loro accusati del reato di falso. Disposte dai giudici delle provisionali che gli imputati ed il comune di Messina in solido dovranno pagare alle parti lese, in particolare acquirenti degli appartamenti al complesso Green Park e, 40.000 mila euro, anche al WWF, che si era costituito parte civile nel processo. L'area confiscata è passata nella proprietà del comune di Messina. Maggiori dettagli oggi sulla Gazzetta del Sud
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