Aperta e quasi subito rinviata al
20 luglio, ieri mattina, dal gup
Salvatore Mastroeni, la maxi
udienza preliminare per l’alluvio -
ne del primo ottobre 2009, la ferita
devastante ancora aperta della
nostra comunità, il disastro immane
che provocò 37 morti e numerosi
feriti, in quell’inferno di
fango tra Giampilieri e Scaletta
Zanclea. Sono diciotto gli indagati
tra amministratori locali, ex
amministratori, geologi, progettisti
e tecnici. Omicidio colposo,
disastro colposo e lesioni colpose
sono le accuse contestate a vario
titolo dalla Procura.
Tra le carte dell’inchiesta c’è
una lunghissima lista di “parti offese”,
citate per l’udienza preliminare.
Sono ben 169. Ricorrono i
nomi dei parenti delle vittime, di
chi rimase ferito. Ci sono anche
Legambiente e il Wwf, che hanno
chiesto ieri di costituirsi parte civile
nel procedimento.
Il rinvio a giudizio è stato chiesto
dalla Procura per Mario Briguglio,
sindaco di Scaletta Zanclea,
Gaspare Sinatra, commissario
straordinario del Comune di Messina
dal 18 ottobre 2007 al 20 giugno
2008, Giuseppe Buzzanca,
sindaco di Messina, Giovanni Arnone
e Tiziana Flora Lucchesi, dirigenti
della Regione Siciliana,
Salvatore Cocina, ex responsabile
della Protezione Civile regionale.
Ed ancora per Antonino Savoca,
Alberto Pistorio, Giuseppe
Rago, Francesco Grasso, Agatino
Giuseppe Manganaro, Francesco
Triolo, Salvatore Di Blasi, Stefano
Bello, Giovanni Garufi, Carmelo
Antonio Melato, Salvatore
Cotone e Giovanni Randazzo,
tutti tecnici che si sono occupati
in passato della gestione del territorio
sia con incarichi pubblici sia
con la redazione di progetti specifici.