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Lavori lungomare
chiesti 3 rinvii
a giudizio

Sono tre le richieste di rinvio a giudizio avanzate dal sostituto procuratore  Camillo Falvo  nell’inchiesta sui lavori di rifacimento del lungomare di Scala Torregrotta. Il provvedimento ha raggiunto tre tecnici comunali.  Si tratta dei  geometri Domenico De Luca ed Antonio Marchetta dell’Ufficio tecnico e di  Pietro Nastasi, dell’Area tecnica territorio e ambiente. A tutti viene contestata l’ipotesi di reato di falso del pubblico ufficiale, sia materiale che ideologico,  deturpamento di bellezze naturali, e alcune violazioni legate a leggi urbanistiche e al codice della navigazione. L’inchiesta era stata avviata l’anno scorso a seguito di un esposto che segnalava alcuna irregolarità nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione del lungomare Livatino. Su disposizione del sostituto procuratore Falvo i Carabinieri di Fondachello Valdina, dopo aver acquisito l’intera documentazione al Comune di Torregrotta, posero sotto sequestro il lungomare. Il gip Giovanni De Marco revocò il provvedimento perchè da quanto emerso dalla documentazione fotografica non era possibile in alcun modo  proseguire l’intervento edilizio illecito.  Il gip De Marco confermò invece il profilo delle accuse. In sostanza il Comune di Torregrotta avrebbe realizzato l’opera pur non essendo in possesso delle autorizzazione degli enti proprietari, del demanio marittimo e  della Soprintendenza. In particolare, secondo l’accusa De Luca e Marchetta avrebbero falsamente attestato nel verbale di validazione del progetto di aver proceduto a tutte le verifiche tra le quali l’acquisizione di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge. Circostanza questa che non è poi risultata dalle acquisizioni di atti da parte dei Carabinieri.

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