Positivo il bilancio del V° Congresso Regionale degli Architetti che si è tenuto a Taormina nel fine settimana. Tema principale è stata la riqualificazione urbana sostenibile nelle città dell’Isola. Si tratta di adottare un programma che coinvolga le forze più consapevoli e mature del corpo sociale, professionale ed economico del Paese, per un grande e profondo programma di rinnovo del patrimonio edilizio da attuare nel prossimo ventennio. Diversi gli interventi di qualificati professionisti nella due giorni del convegno taorminese. Tra loro anche il Presidente del Consiglio Nazionale Architetti, Leopoldo Freyrie, che ha invitato l'intera categoria ad impegnarsi per due obiettivi: la sostenibilità ambientale - bioarchitettura e riuso, riqualificazione urbana sostenibile - e la legalità, affinché da Milano a Palermo, vengano restituite al Paese regole certe e condivise.
Pensando alla Sicilia, non può sfuggire il progetto di Mario Cucinella per Catania, primo esempio di un percorso di Riqualificazione che a breve potrebbe diventare un interessante laboratorio ed entrare tra gli esempi nazionali di RiUSo.
“Catania potrebbe diventare un laboratorio molto significativo per la Sicilia, esempio già dall’autunno di riqualificazione - afferma Mario Cucinella, architetto e autore, tra gli altri, del progetto che vedrà il restyling di corso Martiri a Catania - Un laboratorio importante con da una parte ha la necessità di recuperare una parte della città ferita, un luogo di degrado, e ricordiamo sempre che il degrado non aiuta lo sviluppo, e dall’altra la voglia di rilanciare la città. Oggi l’unica soluzione è riqualificare queste aree degradate, una sorta di effetto domino che cadrebbe anche sulle città vicine. Formula da pensare non in termini quantitativi, ma come la combinazione degli elementi qualitativi, spazio pubblico e attività commerciali”.
Soddisfatto Giovanni Lazzari, Coordinatore Comitato Esecutivo del Congresso, soprattutto per la forte affluenza di colleghi architetti da tutta la Sicilia.
“Il Congresso voluto in questo momento ci ha costretto ad una riflessione profonda - sottolinea Giovanni Lazzari, Coordinatore Dipartimento Lavori Pubblici della Consulta degli ordini Architetti PPC di Sicilia - Ma deve rappresentare per gli architetti siciliani quel momento di rottura con il passato e significare l’inizio di una nuova fase per i professionisti, in cui dubbi ed incertezze sul futuro si dileguino, lasciando spazio ad attività professionali che possano conclamare la figura dell’architetto quale demiurgo dei processi di trasformazione del territorio, processi mirati alla sostenibilità ambientale e alla migliore qualità della vita da offrire ai cittadini attraverso la realizzazione di città più vivibili. I temi trattati sono un nuovo start –up da realizzare e progettare con la più ampia condivisione possibile di ANCE, ANCI, CONFINDUSTRIA E LEGAMBIENTE e degli apparati politico – amministrativi della Regione”.