A sette mesi dall’alluvione che ha messo in ginocchio gran parte della provincia tirrenica di Messina molte aziende, esercizi commerciali, imprese non hanno ancora potuto riprendere l’attività. In molti casi i locali sono stati devastati, macchinari ed arredi non esistono più. Nonostante questo né dallo Stato né dalla Regione è ancora giunto un euro ed oggi c’è il rischio concreto della chiusura definitiva di centinaia di attività con conseguenze incalcolabili sull’economia locale e sull’occupazione. Un caso simbolo sta diventando quello della IDAR snc di S.Filippo del Mela, società che opera nel settore della produzione e della commercializzazione di prodotti alimentari. Una perla, a livello provinciale. L’azienda che rifornisce pasticcerie, gelaterie e supermercati della zona dava lavoro ad oltre venti dipendenti ma dal 22 novembre è ferma. Ieri i legali di fiducia, della IDAR, gli avvocati dello studio associato Cardillo e Manganaro di Messina, hanno presentato una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Barcellona. I titolari dell’impresa, stanchi di aspettare dopo sette mesi hanno deciso di rivolgersi alla magistratura perché individui eventuali responsabilità di quanti non hanno saputo garantire la sicurezza del territorio. La sede commerciale della IDAR snc si trova ad Olivarella. Il 22 novembre scorso fango e detriti invasero i locali danneggiando tutto ciò che incontrarono sulla loro strada: celle frigorifero, macchinari, prodotti, carrelli elevatori. I danni, secondo una stima eseguita da tecnici di fiducia, ammontano a circa 800.00 euro ma dal giorno dell’alluvione i titolari dell’azienda sono stati lasciati da soli. “E’ impensabile che poche ore di pioggia, possano provocare tali danni –ha detto l’avvocato Antonio Maria Cardillo- da qui la necessità di accertare le responsabilità legata al disastro nel Bacino del Mela”. Quella presentata dalla IDAR non è che la prima di una lunga serie di denunce che saranno presentate alla procura di Barcellona. I titolari di altre realtà imprenditoriali, infatti, sono già pronte ad adire alle vie legali per far valere i propri diritti.