«Anche io, come tantissimi giovani, ho lasciato Messina per lavoro. Poi, sono tornato qui. E so che la politica deve ascoltarli, queste ragazze e ragazzi, intere famiglie, andati via. Capacità di ascolto e ricerca di soluzioni, affinché questo esodo possa finire». Mossa a sorpresa, ieri, di Federico Basile che è volato a Milano per incontrare una rappresentanza di “cervelli in fuga” e di altri messinesi che si sono trasferiti in Lombardia, così come in altre regioni d’Italia (e d’Europa).
Una «follia», l’ha definita così lo stesso candidato sindaco di Sicilia Vera. «Nel pieno della campagna elettorale ho lasciato Messina, seppur per poche ore, per fare un incontro speciale. Ho voluto incontrare una rappresentanza dei giovani messinesi che hanno lasciato la nostra città per lavorare e studiare a Milano». E Basile disinnesca subito un possibile “capo d’accusa”, quello di aver voluto fare una strumentalizzazione elettorale. «Chiarisco subito che l'iniziativa non ha una finalità elettoralistica, molti dei giovani che ho incontrato non voteranno a Messina perché ormai vivono stabilmente fuori. Era da tanto che pensavo di farlo e ho deciso di prendere l’aereo, per una “missione speciale” che nasce dalla volontà di porre al centro del dibattito la necessità di creare le condizioni per offrire opportunità concrete per le nuove generazioni. Siamo convinti, così come ho tracciato nel mio programma di governo, che un progetto di sviluppo della città finalizzato ad offrire ai nostri ragazzi possibilità di lavoro che siano adeguate alla loro formazione debba essere il punto cardine della futura Amministrazione. Per decenni – insiste Basile – i Governi locali e regionali, di Centrodestra e di Centrosinistra, hanno assistito inermi all'esodo delle migliori intelligenze della nostra città e della nostra isola. È venuto il tempo di invertire la tendenza e di porre le condizioni per riportare a casa i nostri ragazzi. L'Amministrazione De Luca, per quanto può e deve fare l'ente locale, ha gettato le basi: oltre un miliardo di euro di finanziamenti per interventi ed opere destinate a creare occupazione stabile. Adesso bisogna proseguire e portare a compimento il percorso avviato. Punteremo a sostenere lo sviluppo degli incubatori e degli acceleratori di impresa, a favorire l’incontro tra fabbisogno delle aziende e competenze giovanili per contrastare la fuga dei cervelli e la disoccupazione giovanile».
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