Quello del Risanamento è un terreno minato. Lo è sempre stato nei periodi di campagna elettorale e, a intervalli regolari, c'è chi accende la miccia e chi propaga l'incendio. Ieri è andato in scena lo scontro, molto duro, e anche rilevante sul piano politico, tra due candidati a sindaco e le loro rispettive coalizioni: Maurizio Croce e Federico Basile.
Il candidato del Centrodestra, assieme alla sua assessora designata, la deputata nazionale Matilde Siracusano (presente anche la senatrice Urania Papatheu), tiene una conferenza stampa al Palacultura. Croce e Siracusano la definiscono «un'operazione verità, per chiarire tutti i passaggi dell'iter parlamentare che ha portato allo stanziamento di 100 milioni di euro per la risoluzione di una vera e propria piaga che affligge Messina da oltre un secolo. Quello del Risanamento - esordisce Croce - è uno dei temi più importanti e caldi di questa campagna elettorale. La nostra volontà, sin dall'inizio, è stata quella di non strumentalizzare un argomento che riguarda la vita e la dignità di tanti nostri concittadini, per questo abbiamo deciso di non fare “passerelle” nelle zone da risanare. Il 18 maggio, però, ci siamo trovati di fronte a un candidato sindaco che tra le liste a suo supporto ne presentava una dal nome “Mai più baracche”. Trovo assolutamente inaccettabile e vergognosa una strumentalizzazione del genere». Segnatevi quest'ultima frase, è quella che fa scoppiare la polemica.
La replica di Basile
Va giù duro Federico Basile: «Rivolgendoci l'accusa di strumentalizzazione dei baraccati, Croce ha superato il senso del ridicolo. Forse ha nostalgia dei tempi in cui i suoi riferimenti politici, in occasione di ogni consultazione elettorale, facevano visita a chi viveva in condizioni di disagio chiedendo voti in cambio di buste della spesa, buoni benzina e, per i più fortunati, qualche assunzione trimestrale in aziende private. La lista “Mai più baracche” sta lì a significare che quei tempi sono finiti. Se ne facciano una ragione onorevoli, candidati e galoppini! Lo slogan "Mai più baracche" va, invece, inteso in senso molto più ampio sotto il profilo politico: significa mai più immobilismo sui problemi seri della gente, mai più inutili passerelle di presidenti ed onorevoli, mai più rassegnazione».
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